DALLA TURCHIA ALLA SIRIA IL COMMERCIO DI FERTILIZZANTE PER LE BOMBE DEL CALIFFATO

Dalla Turchia alla Siria ogni giorno materiale utilizzato dall’Isis per realizzare ordigni esplosivi, passa la frontiere senza alcun problema. Si tratta di sacchi e sacchi di fertilizzante agricolo come rivela il New York Times, e sono una parte consistente dell’economia di guerra del villaggio di Akcakale.

Secondo il reportage del giornale americano, in questi giorni decine di camion carichi di nitrato di ammonio, un composto chimico che può essere impiegato sia come fertilizzante che per la costruzione di bombe, hanno oltrepassato il confine siriano per consegnare il materiale nella cittadina siriana di Tal Abyad, attualmente sotto il controllo del Califfato. Non ci sono dubbi sul reale utilizzo di questa merce: “Non è per l’agricoltura, serve per le bombe”, ha chiarito al quotidiano statunitense Mehmet Ayhan, un politico dell’opposizione locale, in corsa per un posto in parlamento. Ma fino a che i cittadini turchi dai traffici ci guadagnano, tutti sembrano disposti a chiudere un occhio.

Sebbene nelle ultime settimane Ankara abbia rinforzato i controlli alle frontiere per evitare il passaggio dei foreign fighters, il commercio destinato ai territori conquistati dall’Isis viene ancora tollerato. John Goodpaster, perito chimico consulato dal New York Times, ha spiegato come con 90 kg di nitrato di ammonio sia possibile equipaggiare un’autobomba, 9 kg invece basterebbero a far esplodere un kamikaze. Sui camion rintracciati sono stati trovati almeno 25 tonnellate di fertilizzanti, adatti per il rifornimento di una vere e propria guerra degli uomini di al Baghdadi.

Quella della Turchia sembra ormai la via più semplice per raggiungere la Siria, tanto che gli stessi jihadisti nelle proprie conversazioni online invitano le nuove reclute a raggiungere Istanbul per poter oltrepassare il confine senza eccessivi problemi.