IMMIGRAZIONE, JUNCKER ALL’UE: “APRIAMO LE PORTE”

Nonostante siano stati fatti vertici con le maggiori istituzioni europee sul tema dell’emergenza migrazione, sembra che non ci sia ancora soddisfazione, almeno da parte di Jean Claude Juncker, presidente della Commissione europea, che parla a Strasburgo della  questione e accusa: “Triplicare Triton è stato solo un ritorno alla norma, anormale è stato lasciare sola l’Italia”.

Il presidente si pronuncia anche sull’interruzione dell’operazione Mare Nostrum, definendola un “grave errore”, ma la responsabilità non sembra ricadere su Roma, anzi, ma piuttosto su chi in Europa ha lasciato che fossero i Paesi sulle frontiere meridionali del continente a doversi prendere tutti gli oneri e i pesi degli sbarchi. “Se si chiudono le porte, è chiaro che la gente entra per la finestra” dice Juncker, che vorrebbe lasciare questi varchi aperti e “agire sull’immigrazione in regola”.

Torna poi a chiarire che è necessaria una più equa ridistribuzione dei migranti tra i diversi Paesi europei, con “un meccanismo di quote che vada al di là della volontarietà”. Ma pronto a rispondere – come al solito – è stato Matteo Salvini, che in Aula ha attaccato il presidente della Commissione, dicendo di provare “vergogna per chi come lei sta affamando 500 milioni di europei e vuole aprire la porta agli africani. Ma chi paga?”. Non pago della polemica sollevata, ha anche aggiunto che le misure proposte da Juncker sono il modo migliore per favorire gli scafisti.

Da New York l’alto rappresentante per la politica Estera dell’Unione europea, Federica Mogherini, ha avuto una serie di incontri alle Nazioni Unite. “L’Unione europea sta lavorando rapidamente per dare una risposta” al problema del traffico di esseri umani nel mediterraneo, ma per l’Europa “questo non vuol dire che agiremo in pochi giorni”. “Il processo è già stato avviato e stiamo studiando possibili opzioni. Tuttavia ogni decisione sarà presa nel rispetto delle leggi internazionali