IL CONTRATTO TRA UN TIFOSO E LA MOGLIE: “TI SPOSO SE MI MANDI ALLO STADIO”

“Perché perché la domenica mi lasci sempre sola, per andare a vedere la partita, di pallone…” cantava Rita Pavone una quarantina di anni fa. Una verità conosciuta da tante donne, costrette ad aspettare i propri mariti di ritorno dallo stadio o dalla casa di un amico, dove è andato in scena il rituale della domenica pomeriggio. Ma la calciomania può andare anche oltre; ne sa qualcosa una donna di Padova che ha dovuto firmare un accordo prematrimoniale nel quale si impegna a consentire al suo futuro sposo di seguire la squadra del cuore (il Padova appunto) nei giorni delle partite. Il fatto risale al 1997, ma è diventato di dominio pubblico solo negli ultimi giorni, scatenando ironie, commenti scherzosi o vagamente sdegnati. “Io sottoscritta (…) dichiaro che niente avrò a discutere sul Calcio Padova – recita il contratto – ed accetterò che il mio futuro marito si rechi allo stadio per le partite giocate in casa e per tutte quelle in trasferta da lui ritenute importanti ed interessanti”.

In cambio, però, la donna ha preteso si essere di accompagnata “ai concerti o agli spettacoli teatrali che le interessavano”. La storia è stata scoperta da Telecittà, emittente locale del capoluogo veneto, ed è stata raccontata anche ieri su La 7 a l’Aria che tira. Per la cronaca, dopo 18 anni, il patto regge. “Contenti loro” verrebbe da commentare. E tuttavia il fatto che un passo così importante come il matrimonio possa essere condizionato all’amore per il calcio fa venire un po’ di malinconia. Soprattutto in un momento in cui la famiglia viene svilita attraverso leggi come quella sul divorzio breve.