PENTOLE E FORCHETTE, LA PROTESTA DEGLI INSEGNANTI CONTRO IL MINISTRO GIANNINI

Il ddl “La buona Scuola” ha acceso le proteste delle insegnanti di tutta Italia, ma la più grande è avvenuta a Bologna dove ieri durante la Festa dell’Unità il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, è stato contestato dai Cobas e il dibattito è stato interrotto. Al grido di “Vergogna, vergogna” il corteo di manifestanti è entrato nel tendone in Montagnola dove il ministro aveva iniziato il suo discorso, a quel punto hanno cominciato a battere cucchiai e forchette su pentole e coperchi per bloccare il suo l’intervento.

“Noi con il mondo della scuola ci siamo confrontati, questo non è il mondo della scuola”, ha commentato a caldo Giannini. “Un insegnante ascolta e rispetta le idee di tutti — ha twittato il premier Matteo Renzi —. Impedire ad altri di parlare è l’opposto di ciò che deve fare un educatore”. La riforma della scuola ha ormai diffuso malumore in tutto il Paese tanto da riempire le strade con numerose proteste sindacali e ha mobilitato inoltre l’intera classe di lavoratori. In oltre cento piazze giovedì è stato celebrato “il funerale della scuola”, un flash-mob organizzato dagli insegnati per sottolineare la contestazione alla nuova riforma.

Il ministro Giannini, visibilmente amareggiata ha lasciato l’incontro della Festa dell’Unità con queste parole:”Ho ascoltato, io ho una certa cultura del rispetto. Dire che il Governo non si è confrontato col mondo della scuola è un falso storico”. “Siamo arrivati in una sala gremita di persone molto tranquille – ha raccontato Francesca Puglisi, responsabile scuola Pd – dopodiché erano talmente bene organizzati che appena il ministro ha aperto bocca è stato impossibile continuare a parlare perché si sono alzate in piedi a urlare. Era una protesta prevista fin da ieri, è stato impossibile continuare”.