NAUFRAGIO: ANCHE GLI STATI UNITI E L’ONU SOSTENGONO L’ITALIA

Anche Barck Obama dall’altra parte dell’oceano, è intervenuto sulla questione dei migranti, dopo la tragedia del naufragio del barcone che è costato la vita a circa 800 persone, e dopo l’apertura dell’Unione Europea a un’operazione militare contro i trafficanti di uomini in partenza dalla Libia: “Il problema dei rifugiati è il risultato di conflitti tribali e differenze religiose in Libia, che stanno creando il caos”, ha detto il presidente americano in un’intervista all’emittente Msnb. Obama ha poi sottolineato come la maggior parte delle vittime del disastro vengano da varie parti dell’Africa e del Medio Oriente, in fuga da guerre, povertà e persecuzione. Invita a “rimanere concentrati su questa visione”, perché queste zone stanno attraversando un periodo “di cambiamenti che non vedevamo da una generazione”. Qualche parola è anche spesa per condannare l’Isis, infatti il presidente Usa afferma che oggi “è necessario isolare e respingere ogni tipo di estremismo, come quello che vediamo nell’autoproclamato Stato Islamico. Ci vorrà tempo”.

Intanto è intervenuta anche l’Onu, infatti nella tarda serata di ieri il segretario generale, Ban Ki-moon, ha avuto un colloquio telefonico con il premier italiano Matteo Renzi, al quale ha espresso “apprezzamento per gli sforzi dell’Italia nell’affrontare la crisi degli immigrati nel Mar Mediterraneo”, esprimendo “grande preoccupazione”. Infatti l’Italia non può prendersi tutta la responsabilità, che va condivisa con tutta la comunità internazionale, “per assicurare protezione per gli immigrati e rifugiati”, ha aggiunto Ban, che ha sottolineato poi la necessità di mettere in campo un “efficace meccanismo di salvataggio in mare”.

Durante la telefonata, che ha seguito i toni di un apprezzamento generale dell’Italia, il segretario generale Onu ha sottolineato il bisogno di un “robusto meccanismo congiunto europeo di ricerca e salvataggio in mare”. Ban Ki-moon ha anche fatto presente la necessità di assicurare percorsi sicuri e regolari di migrazione e accesso e protezione per i migranti. Intanto l’emergenza immigrazione è arrivata anche in Consiglio di sicurezza.

In una dichiarazione alla stampa, i membri Onu hanno espresso “forte solidarietà” ai paesi coivolti dal traffico illegale di migranti e “profonda preoccupazione” che l’impatto di questo traffico ha sulla stabilità regionale. “La voce dell’Italia è stata ascoltata, non solo a Bruxelles, ma anche a New York”, ha detto il rappresentante permanente italiano all’Onu Sebastiano Cardi, sottolineando come la dichiarazione del Consiglio sia “un passo significativo in un percorso che passa per il vertice europeo di giovedì per arrivare a misure per debellare il fenomeno del traffico illegale con il sostegno dell’Onu e in una cornice di legalità internazionale”