54 ANNI FA L’INCIDENTE DELLA BAIA DEI PORCI

Da pochi giorni si è concluso il vertice di Panama, in cui il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, e quello cubano, Raul Castro, si sono stretti la mano segnando così un importante data storica mondiale. Una data importante, che segna una ripresa delle normali relazioni diplomatiche e commerciali tra i due Paesi. L’allentamento dell’embargo imposto a Cuba dagli Stati Uniti negli anni ’60 cade in prossimità dell’anniversario di uno degli episodi più tesi nel rapporto fra le due nazioni, ossia il tentativo fallimentare di far cadere il governo dei Fidel Castro con l’infiltrazione di esuli cubani e mercenari addestrati dalla Cia, sbarcati nella Baia dei Porci cubana. L’operazione diede il via a un’escalation di tensione tra i due Stati, ma in realtà i “malumori” erano già iniziati dopo la rivoluzione castrista – che segnò la fine del potere del filostatunitese Fulgencio Batista – e la presa di potere di Fidel, il quale divenne presidente il 1 gennaio 1960.

L’operazione programmata dal direttore della Cia Allen Welsh Dulles durante l’amministrazione Eisenhower, ma venne lanciata nell’aprile del 1961, neanche tre mesi dopo l’insediamento di John Fitzgerald Kennedy, il quale non approvò l’assalto. Intorno all’una di notte del 17 aprile 1961 quelli che erano i primi uomini rana sbarcarono sulle spiagge della Baia dei Porci, ma furono avvistati da un gruppo di militari cubani. Quando il resto dei componenti della spedizione anticastrista giunsero alla baia trovarono ad attenderli il corpo militare cubano, equipaggiate ed addestrate dalle nazioni filo-sovietiche e informate dalle spie del Kgb, sconfissero la forza d’invasione il 19 aprile, dopo soli tre giorni di combattimenti

Le conseguenze dell’operazione si ripercuoterono politicamente sul presidente Kennedy, che insediato da pochi mesi, aveva già screditato la propria propaganda incentrata su u piano di pace e libertà. Inoltre Cuba si avvicinò ancora di più all’URSS, armandosi di missili difensivi. Questa decisione porterà ai tredici giorni della crisi missilistica cubana del 1962, che in realtà rappresentava più uno scontro tra Usa e Urss. L’episodio è stato considerato uno dei momenti più critici della guerra fredda, assieme al blocco di Berlino e all’esercitzione Able Archer 83.