ISIS, RAMADI SOTTO LE BOMBE: MIGLIAIA I CIVILI IN FUGA

Sono decine di migliaia i civili in fuga da Ramadi, la città dell’Iraq centrale presa di mira dagli uomini del Califfato. L’Isis proprio negli ultimi giorni ne ha assediato i confini e ha iniziato a bombardare il territorio. Alcuni testimoni riferiscono che gli sfollati, in macchina o a piedi, sono diretti verso la più vicina Khalidiya o Baghdad, che dista invece un centinaio di chilometri.

I jihadisti, da diversi mesi vicini alla città di Ramadi hanno lanciato un’offensiva a inizio settimana. Il primo a darne l’allarme è stato Sabah Karhut, presidente del Consiglio provinciale, il quale ha chiesto al governo di inviare rinforzi per impedire che la città cada totalmente nella mani dello Stato Islamico. L’esodo di massa è dovuto alla raffica di bombe che stanno sconvolgendo il territorio, conquistato per ora sul versante settentrionale e meridionale, mentre la zona centrale sembra ancora resistere. I residenti in fuga temono anche che per rappresaglia le forze governative possano condurre raid aerei o sparare colpi di artiglieria sulle abitazioni nei quartieri presi dall’Isis.

Intanto lo Human Rights Watch, secondo alcune testimonianze raccolte, ha pubblicato un documento dove si denunciano le atrocità compiute dagli uomini di al Baghdadi durante le loro azioni di assedio nei villaggi e nelle città dell’Iraq. Tra le vittime delle violenze sessuali del gruppo estremista risultano anche bambine di otto anni. Alcune di loro che sono riuscite a fuggire ai sequestratori, hanno trovato la forza di raccontare quanto vissuto. Una dodicenne ha detto di essere stata violentata da sette uomini e di essere stata più volte venduta o offerta come “regalo” e così come a lei, tali barbarie sono state compiute a molte altre donne o ragazzine.