RIVOLTA DELLE SCOPE A GERUSALEMME: I PALESTINESI RIPULISCONO I QUARTIERI ARABI

Una curiosa “rivolta” si sta svolgendo nella città di Gerusalemme, dove centinaia di giovani studenti e donne si sono letteralmente “armati” di scope e hanno ripulito alcuni dei quartieri arabi della città nell’ambito della campagna avviata da Oxfam e finanziata dall’Unione Europea intitolata “Cleaner and Healthier Jerusalem”.

L’obiettivo è quello di consapevolizzare le autorità sulle cattive e “nocive” condizioni ambientali in cui vivono i palestinesi nei quartieri est di Gerusalemme, dove la raccolta di rifiuti – come sottolineato dall’Oxfam – non è adeguata.

I partecipanti “all’intifada delle scope” sono per la maggior parte provenienti dalle scuole del quartiere est della Città Santa e, dopo aver lavorato duramente per tutta la mattina per le vie di Salah al-Din, al-Zahra e di al-Aqsa, hanno festeggiato con tamburi e sventolando le ramazze davanti alla Porta di Damasco, uno dei più grandi accessi alla Città Vecchia.

“Le aree palestinesi sono caratterizzate da strade dissestate, pulizia scarsa o totalmente assente e un sistema di fognature limitato. Tutto ciò causa rischi per la salute”, ha spiegato in una nota Oxfam, specificando che i palestinesi pagano il 39% delle tasse comunali, ma solo il 10% del budget della municipalità viene speso nei loro quartieri.

“Lo scopo i questa campagna è diffondere due messaggi: il primo è che i palestinesi che vivono a Gerusalemme mantengono la loro città pulita e salubre. Il secondo è molto importante e indirizzato alla municipalità che dovrebbe fornire ai palestinesi servizi dello stesso livello di quelli erogati agli israeliani. – ha dichiarato il coordinatore della campagna, Mohammad Iskafi, all’Aki-Adnkronos – Noi avvertiamo che non c’è uguaglianza e anzi c’è un comportamento discriminatorio su questo specifico aspetto”. Iskafi ha inoltre tenuto a precisare che l’iniziativa non è contro le autorità israeliane, non vuole avere un riverbero politico, ma si tratta di “una campagna umanitaria”.