DIFFAMAZIONE, GUERRA TRA VESCOVI

E’ un caso senza precedenti nella storia della Chiesa italiana. L’ex vescovo di Trapani monsignor Francesco Miccichè ha denunciato per diffamazione e violazione del segreto istruttorio un altro prelato, il vescovo di Mazara del Vallo (Trapani) Domenico Mogavero. A rivelarlo è il settimanale Panorama. Per chiarire i fatti e per risolvere il contenzioso, il Pontefice ora dovrà nominare un collegio giudicante (una sorta di gran giurì) composto da tre vescovi o cardinali.

La denuncia si rifà al codice di Diritto canonico, che classifica i delitti in sei categorie diverse, a seconda dell’interesse che l’azione delittuosa lede. Un primo gruppo sono i delitti contro la religione e l’unità della Chiesa (canoni 1364 – 1369) come l’eresia, l’apostasia, lo scisma, il sacrilegio contro le sacre specie, lo spergiuro, alcuni tipi di bestemmia, di oltraggio al pudore, di vilipendio della Chiesa. Poi ci sono i delitti contro le autorità ecclesiastiche e la libertà della Chiesa (canoni 1370 – 1377) come la violenza fisica contro il Pontefice, i Vescovi, i chierici, i religiosi; la pertinace deviazione dottrinale o la disobbedienza alle autorità ecclesiastiche; il ricorso al Concilio ecumenico contro gli atti del Romano Pontefice; l’adesione ad associazioni che tramino contro la Chiesa; la violazione della libertà della Chiesa; il sacrilegio.

Un altro gruppo sono i delitti di usurpazione degli uffici ecclesiastici e nell’esercizio degli stessi (canoni 1378 – 1389) come la celebrazione simulata dei sacramenti o per simonia, la consacrazione di un Vescovo senza mandato della Santa Sede, l’ordinazione sacra amministrata in violazione delle prescrizioni canoniche, la violazione del sigillo sacramentale, la corruzione attiva e passiva per atto contrario ai doveri di ufficio, l’abuso generico di ufficio. Poi sono contemplati i delitti di falsità (canoni 1390 – 1391) come la calunnia, la diffamazione, la falsità nei documenti; nel caso specifico viene richiamato anche il canone 1455 sul segreto d’ufficio. Ed è proprio su questi che il collegio dovrà pronunciarsi.

Mogavero nel 2011 era stato inviato nella diocesi di Trapani come visitatore apostolico per indagare su un buco di oltre un milione di euro. Pochi mesi dopo, il vescovo Miccichè venne rimosso su ordine di Papa Benedetto XVI, in base al dossier redatto da Mogavero. Secondo quanto scrive Panorama, Miccichè, che ha sempre proclamato la sua innocenza e il 26 gennaio è stato ricevuto da Bergoglio, rimprovererebbe Mogavero di non averlo mai ascoltato, ma di averlo anzi diffamato, e in più avrebbe divulgato i contenuti della relazione segreta consegnata al Papa.