Le invenzioni non bastano

Accade sovente di avere una visione centrista del pianeta e pensare, di conseguenza, che esista solo quello che avviene nel nostro tempo e vicino a noi; un’immediata riflessione ci fa rendere conto che così non solo non è ma neanche potrebbe essere. Si sente un gran parlare del dove andremo a finire osservando e commentando fenomeni dell’evoluzione dei costumi, delle abitudini, della tecnologia, delle scienze, non comprendendo che il mondo va avanti, lo è sempre andato, anche senza di noi che cerchiamo di capirci qualcosa. Immagino gli abitanti del mondo alla scoperta dell’automobile, per fare un esempio non lontanissimo, che si saranno spaventati di fronte alle potenzialità (neanche immaginabili per quell’epoca) di tale invenzione tecnologica: gli stallieri avranno ipotizzato l’estinzione dei cavalli! Non solo non è avvenuta, ovviamente, ma è stata colta un’opportunità impensabile prima di allora.

Non c’è dubbio che – nonostante l’opposizione dei conservatori e dei catastrofisti di fronte ad ogni scoperta o invenzione – il mondo non solo è andato avanti ma si sono, oggettivamente e innegabilmente, migliorate le condizioni di vita generali: penso alla durata della vita, all’igiene, alle possibilità di fruire dei beni naturali oggi tutte di gran lunga superiori a quelle dei tempi trascorsi, e così via in ogni epoca rispetto alle precedenti. Le arti ci hanno lasciato l’immagine dei tempi remoti, cui possiamo anche guardare con poetica nostalgia ma certamente non con razionale rimpianto; un gran lavoro lo ha fatto la Chiesa millenaria, procurando e preservando non solo parte delle opere d’arte e della storia dell’umanità, ma anche mantenendo saldi i canoni fondamentali dell’esistenza umana: le specie animali si sono evolute secondo la linea dell’adattamento scientificamente intuita e dimostrata dal grande Darwin, ma l’Uomo ha progredito e si è culturalmente evoluto per la circolazione del pensiero e della comunicazione facendo i conti col guardiano della spiritualità.

Oggi assistiamo alla crescita esponenziale delle potenzialità legate all’elettronica: gps, trasmissione documenti, circolazione immediata del pensiero in tutto l’orbe sono solo alcuni esempi di un radicato mutamento del modo di vivere. E penso al cammino della Chiesa, all’opera inesauribile di illuminazione che continua a fare, talvolta al passo coi tempi, talvolta in ritardo e sovente precorrendoli. Ci indica chi siamo e dove andiamo, con o senza le scoperte e le invenzioni, ci rammenta i nostri limiti, ci rappresenta il percorso umano, ci sostiene nel cammino, ci preserva dal male, ci costringe a riflettere, mai abbastanza. E nel tempo, col lavoro costante e continuo, ci ha dato il senso dell’Umanità, non solo dell’uomo.