“CRISTIANI PERSEGUITATI E UCCISI NEL SILENZIO COMPLICE”

“Adesso torniamo a casa col ricordo di Gesù, della sua passione, del suo grande amore, e anche con la speranza della sua gloriosa resurrezione”. Sono queste le parole con le quali Papa Francesco ha concluso la Via Crucis al Colosseo. Dinanzi a migliaia di fedeli il Santo Padre ha ricordato le ferite del crocifisso e dell’umanità, in particolare i cristiani perseguitati e le vittime della violenza. “Nella tua obbedienza alla volontà del Padre – ha affermato – noi ci accorgiamo della nostra ribellione e disobbedienza. In te venduto e crocifisso vediamo i nostri consueti tradimenti e quotidiane infedeltà, nel tuo viso sfigurato vediamo la brutalità dei nostri peccati, la crudeltà del nostro cuore e azioni”.

Il Pontefice ha ricordato “tutti gli abbandonati dai familiari, dalla società, dall’attenzione e dalla solidarietà”. “Nel tuo corpo sacrificato, squarciato e dilaniato – ha soggiunto – noi vediamo i corpi dei nostri fratelli abbandonati lungo le strade, sfigurati dalla nostra negligenza e dalla nostra indifferenza”. Vediamo ancora oggi, ha osservato, i “nostri fratelli perseguitati, decapitati e crocifissi per la loro fede in te, sotto i nostri occhi o spesso con il nostro silenzio complice”. Il vescovo di Roma ha concluso con un’ultima invocazione: “Insegnaci che il Venerdì Santo è strada verso la Pasqua della luce. Insegnaci che Dio non dimentica mai nessuno dei suoi figli e non si stanca mai di perdonarci e di abbracciarci con la sua infinita misericordia, ma insegnaci anche a non stancarci mai di chiedere perdono e di credere nella misericordia senza limiti del Padre”.