LA “CIRCE DELLA VERSILIA” IN LIBERTÀ DOPO 24 ANNI

Dopo 24 anni la “Circe della Versilia” – Maria Luigia Redoli – lascia definitivamente il carcere lombardo di Opera. Era stata condannata all’ergastolo, insieme all’amante Carlo Cappelletti, per l’omicidio del marito Luciano Iacopi avvenuto a Forte dei Marmi la notte del 17 luglio 1989. Per i prossimi cinque anni, la donna ormai 76enne, sarà in libertà condizionale e non potrà allontanarsi dal suo domicilio dalle 23 alle 6 del mattino.

“Contenta, ma molto tesa”, così l’ha descritta il suo avvocato Alessandro Maneffa, spiegando che l’ultimo anno per la donna è stato un percorso molto “lungo e accidentato”, tanto da farle pensare di rinunciare a presentare la richiesta di scarcerazione. Nell’ordinanza di liberazione condizionale si evidenzia “la positiva evoluzione interiore maturata dalla Redoli nel corso dei lunghi anni di carcerazione ed il suo impegno profuso nell’attività lavorativa in carcere e di volontariato”.

Il 17 giugno del 1989 Luciano Iacopi venne trovato in un lago di sangue, ucciso da 17 fendenti, nella sua abitazione sulla via Provinciale a Forte dei Marmi. A dare l’allarme fu la stessa Redoli al suo rientro a casa con i due figli. Da subito gli inquirenti incentrarono le indagini sulla donna e il suo amante, che furono ritenuti i responsabili del delitto. In primo grado a Lucca i due vennero assolti, mentre l’appello ribaltò la sentenza, condannando entrambi all’ergastolo, che poi fu confermata dalla Cassazione.