FORZA ITALIA PERDE PEZZI. SALUTANO BONDI E REPETTI

Quello di Sandro Bondi e Manuela Repetti a Forza Italia è stato un lungo addio. L’annuncio del divorzio dal partito azzurro era arrivato un mese fa con una lettera inviata al Corriere della Sera. Ma una riunione ad Arcore aveva evitato lo strappo, giunto ieri sera. Da palazzo Grazioli assicurano che Berlusconi non sapesse nulla delle intenzioni di Bondi (che andrà nel gruppo Misto insieme alla moglie). Raccontano che il leader di Fi abbia accolto la notizia con un mix di rabbia e amarezza. Non si aspettava una scelta del genere da un suo vecchio amico e pretoriano, figura storica di Forza Italia sin dai suoi albori. Ma nell’ultimo periodo i rapporti si erano rovinati e l’ex ministro non aveva risparmiato critiche al cerchio magico del presidente, un partito nel partito che i senatori non riescono a digerire.

Giorni fa era stato Paolo Romani a intervenire sulla questione, lanciando una dura invettiva sulla corte ristretta di re Silvio. E lo stesso presidente dei senatori azzurri, dopo l’addio del duo Bondi-Rapetto, ha gettato acqua sul fuoco, sottolineando però che le sue non erano critiche ma “un appello accorato e sofferto”. Forza Italia in questa fase conferma la sua fragilità politica e servirà tutta l’energia del capo per rimettere a posto i cocci di un partito senz’anima, privo di una linea politica, scosso dalle inchieste su alcuni esponenti e annichilito da Matteo Renzi.

Senza dimenticare la guerra a distanza tra Berlusconi e Raffaele Fitto. L’ex presidente della Puglia è in attesa di capire le intenzioni del vertice sulla composizione delle liste, tenendo però sempre pronta la carta di una sua discesa in campo nella sua terra contro il candidato ufficiale del partito, Francesco Schittulli.

Le sommosse interne però non preoccupano Berlusconi, sempre più convinto che la sua creatura abbia bisogno di essere rinnovata. In questa direzione si è mossa la tesoriera Mariarosaria Rossi stabilendo i criteri per essere candidati alle elezioni regionali su cui è partita la rivolta interna. Ed in base alle linee impartite dall’ex premier che si muove anche Giovanni Toti. Il consigliere di Fi ha così commentato l’addio di Bondi e Repetti: “Quello che non posso accettare – ha spiegato ai microfoni de ilfattoquotidiano.it – è un dibattito su cui tutti parlano di rinnovamento e nessuno vuole rinnovare nulla. E’ evidente che non si deve radere al suolo nulla della casa, perche’ fondamenta e pareti sono solide, bisogna rinnovare l’arredo interno, la vernice vecchia”.