RAZZISMO, UNA PIAGA CHE COLPISCE SOPRATTUTTO LE DONNE

liliana ocminQuello della discriminazione razziale, insieme alla discriminazione di genere, è un tema ancora caldo e all’ordine del giorno in molti paesi. Sia a livello globale che nazionale si moltiplicano ogni anno, in occasione della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Discriminazione Razziale del 21 marzo, le diverse iniziative finalizzate al rafforzamento e miglioramento dell’azione di prevenzione e contrasto nei confronti di questo odioso fenomeno. Nel nostro Paese la settimana appena trascorsa ha coinciso con l’Undicesima Settimana d’Azione contro il Razzismo, organizzata e promossa dall’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali del Dipartimento per le Pari Opportunità, in collaborazione con l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani e il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca.

“Accendi la mente, spegni i pregiudizi”, questo lo slogan della Campagna nazionale con cui i promotori hanno invitato ad aderire tutti i Comuni italiani, le Scuole e le Associazioni con l’obiettivo di creare occasioni di riflessione e sensibilizzazione per il superamento degli stereotipi di natura etnico- razziale. Un’occasione per riportare al centro del dibattito le discriminazioni a tutto tondo, incluse quelle di genere, su cui ciascuno di noi è chiamato a dare il proprio contributo nell’ambito di propria competenza.

Il Coordinamento nazionale donne Cisl, da tempo segue ed è impegnato su questo versante e in particolare sulla discriminazione al femminile che vede nel caso specifico le donne straniere più esposte e soggette potenzialmente ad una doppia discriminazione rispetto agli uomini, da un lato quella derivante dalle difficoltà insite in ogni processo migratorio e d’integrazione e dall’altro quella di ordine culturale che colloca spesso queste donne in una posizione marginale all’interno della comunità di provenienza e che nella maggior parte dei casi permane anche nei nuovi contesti dei paesi di approdo. Aiutare queste donne a “liberarsi” da tale condizione è molto importante per il nostro Paese sia per il contributo che molte di loro possono dare, per esempio, in materia di conciliazione famiglia lavoro, come nel caso delle badanti, sia per il ruolo fondamentale che possono svolgere in termini di integrazione culturale, specie nell’integrazione della cosiddetta seconda generazione.

Sui temi dell’integrazione, dell’equilibrio e della stabilità delle relazioni sociali e del rapporto tra comunità di diversa origine le donne possono costituire un elemento di coesione e di superamento delle differenze. Perché sono i soggetti naturalmente portatori di soluzioni, di equilibrio e di apertura alla società e al mondo esterno. Di qui l’importanza per la Cisl di agevolare la loro piena partecipazione alla vita sociale e lavorativa, così come favorire per le più giovani non solo l’accesso all’istruzione ma anche la loro permanenza. La frequenza assidua della scuola è, infatti, l’elemento fondamentale per la loro integrazione con le altre ragazze e ragazzi, italiani e non, e con la società italiana in generale. Contrastare la dispersione scolastica a favore del diritto-dovere all’istruzione, promuovere la parità e l’empowerment delle donne, sono obiettivi di Sviluppo del Millennio irrinunciabili per dare alle stesse gli strumenti necessari per divenire agenti di cambiamento, di integrazione, di coesione sociale, di sviluppo e crescita economica.

Facciamo nostre le parole del Presidente della Repubblica che nel suo discorso in occasione della Giornata dell’8 marzo ha ricordato e sottolineato proprio l’importanza delle donne che “sono più capaci di produrre senza distruggere, sanno costruire e innovare, tutelare e salvaguardare”. Guardare alle donne, alle donne del mondo, come risorsa da valorizzare per liberare la Terra dalle ingiustizie, dalla violenza, dalle sofferenze e dalle discriminazioni, non è un luogo comune ma un imperativo da concretizzare per dare speranza e futuro al nostro Pianeta.