NIENTE AUTO PER PORTARLO DAI DOMICILIARI AL TRIBUNALE: SALTA IL PROCESSO

In quest’Italia con i conti disastrati, con gli stipendi pubblici bloccati, con gli scatti di anzianità che sono ormai un ricordo del boom economico, caputa anche che le forze dell’ordine si fermino. Non per cattiva volontà degli operatori di polizia, ma per oggettiva impossibilità di compiere il proprio dovere. Ciò che è accaduto a Roma avrebbe del ridicolo, se non fosse per il fatto che l’imputato è accusato di omicidio. Cosa è accaduto? Che un detenuto agli arresti domiciliari non è stato accompagnato in aula per essere processato perché i carabinieri non hanno trovato un’autovettura di servizio disponibile.

Il processo era in appello, e il protagonista della storia è Zoro Radu, romeno 37enne che nel febbraio 2013 causò la morte di una pensionata cui aveva tentato di scippare la borsa. Lo straniero in primo grado ha avuto 5 anni di reclusione dopo il rito abbreviato per le accuse di omicidio preterintenzionale e rapina impropria. La prossima udienza è stata fissata per fine aprile.

La vicenda. Era il 20 febbraio 2013 quando Giuseppa Fornieri, pensionata di 83 anni, morì per le gravi ferite riportate durante uno scippo avvenuto qualche giorno prima. La donna era caduta mentre stava scendendo da un bus alla fermata di via di Torrenova, nella periferia nord della Capitale. Sulle prime l’ipotesi fu quella di una caduta accidentale. Qualche giorno dopo, però, il figlio della donna raccontò che la madre prima di morire gli aveva raccontato che qualcuno l’aveva spinta nel tentativo di strapparle la borsa.

Gli investigatori rinuscirono a rintracciare alcuni passeggeri del bus, e, uno raccontò quello che aveva visto: un uomo si era avvicinato all’anziana e, al momento dell’apertura delle porte del bus, aveva tentato di strapparle la borsa da sotto il braccio. Di lì, la spinta, la caduta e le ferite poi rivelatesi mortali. Per il processo, però, bisognerà aspettare; oppure andare in tribunale con un taxi…