Apertura del Concistoro: “La riforma della Curia rafforza la testimonianza cristiana”

“La riforma non è fine a se stessa, ma un mezzo per dare una forte testimonianza cristiana; per favorire una più efficace evangelizzazione; per promuovere un più fecondo spirito ecumenico; per incoraggiare un dialogo più costruttivo con tutti”. E’ quanto affermato da Papa Francesco nel discorso di apertura del Concistoro, nell’Aula Nuova del Sinodo, relativamente ai lavori del Consiglio dei nove cardinali, denominato C9.

Il Pontefice ha rivolto un saluto ai 20 nuovi porporati che riceveranno la berretta cardinalizia sabato prossimo. Poi ha spiegato che compito del C9 è elaborare una nuova “Costituzione apostolica per la riforma della Curia” perfezionandone “ancora di più l’identità”. La meta da conseguire, ha continuato, “è sempre quella di favorire maggiore armonia nel lavoro dei vari dicasteri e uffici al fine di realizzare una più efficace collaborazione in quell’assoluta trasparenza che edifica l’autentica sinodalità e la collegialità”.

“Raggiungere una tale meta – ha soggiunto – non è facile: richiede tempo, determinazione e soprattutto la collaborazione di tutti. Ma per realizzare questo dobbiamo innanzitutto affidarci allo Spirito Santo, che è la vera guida della Chiesa, implorando nella preghiera il dono dell’autentico discernimento”. Il vescovo di Roma ha concluso osservando che l’incontro “sarà fecondo grazie al contributo che ciascuno di noi potrà esprimere con parresía, fedeltà al Magistero e consapevolezza che tutto ciò concorre alla legge suprema”, la “salvezza delle anime”.