Caso Ceste: lunedì l’interrogatorio in carcere del marito

Lunedì Michele Buoninconti, il marito di Elena Ceste, sarà interrogato nel carcere di Quarto d’Asti lunedì prossimo. Lo hanno confermato i suoi legali, Chiara Girola e Alberto Masoero, che stanno “attentamente” studiando gli atti. Gli avvocati considerano “eccessiva” la misura cautelare ai danni del loro cliente, in particolare a loro avviso è esagerata l’ipotesi di “reiterazione del reato” a un anno di distanza dai fatti contestati. I due difensori hanno reso noto di aver nominato nuovi consulenti: un medico legale, un ingegnere informatico e ne stanno valutando altri, “uno psichiatra, ad esempio” hanno riferito.

Secondo il gip Giacomo Marson la Ceste è stata uccisa nel letto coniugale, “sorpresa e assassinata dal marito” dopo essersi occupata “della propria igiene personale” e prima ancora di potersi rivestire. E’ quanto scritto dal giudice nell’ordinanza di custodia cautelare disposta nei confronti di Buoninconti. Secondo il magistrato è ragionevole pensare che la morte della donna sia “avvenuta per asfissia”. Il marito sarebbe stato tradito dalle “menzogne” e dalla “numerose e significative contraddizioni”  in cui è incappato durante le indagini, e persino “dagli elementi che ha creduto di portare a proprio favore”.

Gli interrogatori, le parole pronunciate “nel corso di incontri occasionali con le forze dell’ordine talvolta da lui stesso sollecitati” e pure le dichiarazioni rilasciate durante le interviste televisive differiscono – è l’opinione del gip – in maniera significativa. Buoninconti disse che la moglie, il giorno e la notte prima di scomparire, era stata colta da una specie di “crisi psicotica” con “mal di testa” e “deliri”, ma il malore, secondo gli esiti dell’attività di indagine, risaliva ai mesi precedenti.