Recuperata la scatola nera del Norman Atlantic

Il Norman Atlantic, il relitto della paura è arrivato nel porto di Brindisi. Recuperata dagli inquirenti la scatola nera utile a svelare il mistero che avvolge questa vicenda. Ulteriori chiarimenti saranno ricavati anche dalle autopsie sui corpi, che verranno effettuate in queste ore. Nel frattempo sono sbarcate a Brindisi e a Taranto le persone tratte in salvo con un’operazione lunga e complessa. Quattro giorni dopo l’inizio dell’odissea il bilancio delle vittime è ancora incerto: quelle accertate sono 11, almeno tre delle quali italiane, ma è più che probabile che ve ne siano altre. Altissimo il numero dei dispersi: “Ci sono 98 persone di cui non si hanno notizie”, ha detto il procuratore di Bari, Giuseppe Volpe, precisando che solo 80 naufraghi sono arrivati in Grecia nelle ultime ore su un elicottero e un mercantile e non si hanno notizie di un secondo mercantile intervenuto nei soccorsi.

Le cause del rogo all’origine della tragedia fanno ancora discutere mentre continuano le polemiche sulla sicurezza del traghetto e sul modo in cui sono stati gestiti i soccorsi. Il comandante, Argilio Giacomazzi che pure ha dichiarato che avrebbe voluto salvare tutti, è stato indagato insieme all’armatore per naufragio colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose; è stato ascoltato per più di cinque ore negli uffici della Capitaneria di porto di Bari. Un’ispezione è stata effettuata anche a bordo del traghetto rientrato.

Le persone iscritte nel registro degli indagati sono sei, ma le indagini puntano anche ad individuare eventuali altri profili di colpa e l’elenco è destinato ad allungarsi. Tra le 11 vittime accertate due sono di nazionalità italiana e sono state formalmente riconosciute: si tratta di Michele Liccardo e di Giovanni Rinaldi, due camionisti di Napoli. I familiari di Carmine Balzàno, il terzo autotrasportatore di cui non si hanno più notizie, hanno escluso che uno dei corpi recuperati appartenga al proprio congiunto.