Usa, Harvard sotto accusa per discriminazione razziale

Nel 1992, la celebre università statunitense Harvard era accusata di disparità nell’ammissione all’ateneo a sfavore degli aspiranti studenti ebrei. Nel 2003, lo stesso genere di denuncia veniva effettuata dai professori afroamericani, che accusavano l’allora presidente dell’ateneo Lawrence Summers – ex ministro del Tesoro di Bill Clinton – di “discriminazione razziale”. Oggi, a undici anni di distanza, la denuncia torna ad accendere i riflettori sull’autorevole accademia. Questa volta, però, protagonisti delle disparità sono gli studenti asiatici. Secondo l’associazione “Students for fair admissions”, sostenuta da un noto gruppo di difesa legale, la torre d’avorio del North Carolina escluderebbe gli asiatici a favore dell’ammissione di bianchi, neri e ispanici meno qualificati.

Nella denuncia si legge che “Harvard pratica una discriminazione poco invidiabile” e che “le preferenze sono accordate agli studenti bianchi, neri e ispanici a danno dei colleghi asiatici meglio qualificati. Le politiche discriminatorie nelle ammissioni ad Harvard – continua la nota – sono vietate dal quarto emendamento e dalle leggi federali sui diritti civici. Ma l’università della Carolina del Nord non è in conformità con le nuove regole sulle politiche discriminatorie”.
Le proteste dell’associazione di rappresentanza continuano per vie legali. Ma i portavoce dell’ateneo, al momento, non hanno rilasciato dichiarazioni.