Parla il killer di Osama”: “Mi sono girato, l’ho visto e gli ho sparato 3 volte”

“Più ci preparavamo alla partenza e più ci convincevamo che non saremmo mai tornati e che era un’0perazione senza senso”. Robert ÒNeill, l’ex Navy Seal che il 1 maggio 2011 uccise Osama Bin Laden, ha raccontato a Fox News quella drammatica notte. Nessuno poteva prevedere l’esito del blitz che portò alla decapitazione di Al Qaeda, la componente di rischio era elevata e i soldati pensavano che sarebbero morti durante l’operazione.

ÒNeill e i suoi compagni vedevano l’assalto al compound di Abbottabad (il covo dello “Sceicco del terrore”) come una missione suicida. “Pensavamo: moriremo dentro il rifugio che faranno saltare in aria – ricorda – o resteremo lì troppo tempo e una volta arrestati dai pachistani passeremo il resto della nostra vita in quelle prigioni”. Ma per l’amministrazione Obama si trattava di un’occasione storica: possibilità di ripensamento non ce ne erano.

ÒNeill oggi è fiero di aver partecipato a quel momento, di essere stato l’ultimo a vedere Bin Laden vivo. “Mi sono girato e a mezzo metro c’erano lui e la moglie. L’ho ucciso sparandogli tre colpi in volto”. “Osama è morto come un vigliacco” aveva detto qualche giorno fa, quando la sua identità era stata svelata all’opinione pubblica internazionale. Ma le sensazioni, oggi, sono alterne. Ogni tanto l’orgoglio cede il passo alla malinconia: “Sto ancora cercando di capire – dice l’ex soldato – se è stata la cosa migliore o la cosa peggiore che abbia mai fatto”