Un Samurai candidato alla beatificazione

Si chiama Takayama Ukon, il signore feudale che rinunciò alla fama e agli onori per non rinnegare Cristo. Lo ha confermato il card. Amato, prefetto della Congregazione per la Causa dei Santi. Il coraggioso Samurai nasce nel 1552 e apparteneva ad una potente famiglia feudataria nella prefettura di Osaka. La fede gli viene trasmessa dal padre, il quale si converte presto al cristianesimo prendendo il nome di Dario e battezzando il figlio con il nome di Giulio, all’età di 12 anni.

La radicalità e la testimonianza di questa famiglia è tale da interrogare molti abitanti della zona, i quali aderirono al messaggio del Vangelo. L’imperatore del Giappone nel 1614 dichiarerà proibita la religione cristiana, è in questa occasione che Giulio decide di lasciare la sua terra per raggiungere Manila. Lo seguiranno trecento cristiani. Purtroppo il fedele morirà solo 40 giorni dopo il suo arrivo nelle Filippine.

Secondo il vescovo di Kyoto la sua vita “può servire come utile lezione per la gente di oggi, e soprattutto per i giapponesi. Egli mise la sua fede sopra il desiderio di successo e di salute, e questo dice molto a chi vive in una società altamente competitiva. Il suo coraggio e la sua fede ebbero la meglio su tutto”.

Nel febbraio 2015 cadranno i 400 anni dalla sua morte, si attende la conferma definitiva dalla Congregazione episcolpale. Questa notizia rinforza la possibilità di un viaggio del Pontefice in Giappone.