Violenta rissa in via del Corso fra 5 giovani romani: arrestati due ragazzi di 20 e 29 anni

Un brutto episodio di violenza si è verificato nella serata dell’1 marzo in via del Corso, in pieno centro storico: un gruppo di giovani romani ha pensato di risolvere la loro disputa nella frequentatissima strada che collega Piazza Venezia a Piazza del Popolo, mettendo in scena una vera e propria rissa a calci e pugni davanti ai passanti. Sarebbero stati proprio questi ultimi, visto l’aggravarsi della situazione, ad allertare le Forze dell’ordine, immediatamente intervenute per sedare lo scambio di colpi e trarre in arresto due persone, rispettivamente di 20 e 29 anni. Secondo quanto riportato, nella maxi-rissa sarebbero stati coinvolti anche tre minorenni, fra i 16 e i 17 anni, denunciati a piede libero dai carabinieri, mentre i due maggiorenni sono stati trattenuti su disposizione dell’Autorità giudiziaria, nell’attesa del rito per direttissima.

Sono ancora al vaglio degli inquirenti i motivi che hanno portato i giovani a causare il reciproco pestaggio anche se, probabilmente, alla base delle violenze potrebbe esserci una lite. Per uno dei minori, di appena sedici anni, si è reso necessario un temporaneo ricovero presso l’ospedale “Sant’Eugenio”, a causa di una ferita riportata alla testa. Sui cinque ragazzi coinvolti grava ora l’accusa di rissa aggravata, della quale dovranno rispondere al termine dell’indagine.

Il ring del Centro

L’episodio di pestaggio, pur con aspetti differenti, non è il primo a coinvolgere dei giovani romani in scontri fisici per le strade più centrali della Capitale: nei mesi scorsi, a più riprese, alcune risse avevano avuto luogo presso Piazza Cavour, dirimpetto al Palazzo di Giustizia, dove corposi gruppi di giovani e giovanissimi, provenienti da diverse zone di Roma e, in molti casi, appena adolescenti o poco più, hanno dato vita a vere e proprie battaglie a colpi di caschi e bottiglie, oltre che con pugni e quant’altro. In quel caso, però, si è trattato di scontri organizzati i quali, secondo quanto emerso dalle indagini effettuate sugli episodi, venivano pianificati nei minimi dettagli attraverso i social o nell’ambito delle comitive.